Secondo anno del corso di specializzazione in Terapia Familiare sistemico relazionale
“Ritorno al …. futuro“
La famiglia di origine dell’allievo terapeuta rappresenta il punto centrale dell’esperienza di quest’anno formativo. Una tecnica svolta con la partecipazione dell’intero gruppo definita genogramma consentirà la rivisitazione del mito della propria famiglia di origine. Il patrimonio mitico, dove coesistono elementi fantastici ed elementi di realtà, è una risorsa soprattutto per comprendere il proprio ruolo e la propria funzione nel gruppo familiare e specularmente nel gruppo di apprendimento. L’osservazione dei primi casi clinici verifica l’apprendimento della diagnostica relazionale nelle diverse forme psicopatologiche, e, contemporaneamente consente di evidenziare i costrutti cognitivi ed i vissuti emozionali dell’allievo – osservatore.
Gli obiettivi
Esplorare, tramite il genogramma, la storia della propria famiglia d’origine rivisitandone il mito e le aree critiche del suo percorso di individuazione
Definire il proprio ruolo e la propria posizione all’interno del gruppo
A questo metaforico viaggio la scuola promuove un’iniziativa di scambio interculturale con Scuole Italiane ed Europee di Terapia Familiare
La metodologia
Role playing
Simulate
Giochi di gruppo
All’apprendimento di una prassi attraverso il lavoro del training di base si affianca uno studio di materie teoriche secondo al normativa ministeriale:
Il programma del Corso prevede un monte ore annuo di 500 ore, così ripartite:
Modulo Teorico 120 ore
Modulo Teorico-pratico 250 ore
Tirocinio 130
Programma del Modulo Teorico
Psicopatologia generale
Il cambiamento: fattori specifici ed aspecifici
Gli indirizzi metodologici nella psicoterapia
Storia ed evoluzione dei Modelli in Terapia Familiare – I Parte
Correlati biologici del comportamento umano
Psicodinamica della relazione di coppia
Miti e riti nella formazione della coppia
Tipologie di setting nella metodologica sistemica
Programma del Modulo Teorico-Pratico
Training di base:
Descrizione di casi clinici in cui viene evidenziata:
analisi della domanda;
decodifica della richiesta implicita ed esplicita;
dinamiche relazionali tra i diversi sottosistemi familiari;
costruzione del legame terapeutico;
obiettivi terapeutici a medio e breve termine.
Presentazione orale di sedute terapeutiche con particolare riferimento a quegli aspetti interattivi significativi ai fini della diagnosi relazionale, nonché al riconoscimento delle risonanze emotive del terapeuta connesse a specifiche tematiche. Interventi di supervisione con particolare attenzione alle aree funzionali ai fini della formazione.
Trascrizione di sedute di terapia. Analisi delle tipologie di contesto, delle dinamiche relazionali, delle risonanze emotive attivate dalle tematiche espresse. Interventi di supervisione con particolare attenzione alle aree funzionali ai fini della formazione.
Supervisione di casi clinici con l’analisi dei vissuti dell’aspirante terapeuta emersi durante la seduta.
Studio della famiglia di origine dell’allievo terapeuta attraverso la tecnica del genogramma, che prevede un lavoro puntuale almeno su tre generazioni.
La metodologia consiste nello svolgimento del genogramma di ciascuno all’allievo alla presenza dell’intero gruppo di appartenenza che interviene analizzando gli elementi della storia, secondo dei parametri predefiniti.
Esercitazioni guidate:
Osservazione di sedute videoregistrate.
Osservazione relazionale di sedute videoregistrate condotte dagli allievi.
Seminario esperienziale: Sistemi e relazioni
Diagnosi e terapia nel modello sistemico relazionale. Teorie del cambiamento e modalità correlate al processo trasformativo. Dalla disfunzionalità relazionale alla comunicazione efficace. Restituzione attraverso metafore, simboli e frasi paradossali a ciascun allievo per evidenziare gli elementi diagnostici e prognostici del loro percorso formativo. Attivazioni di gruppo Narrazione della storia clinica del paziente per una rilettura in chiave sistemica delle dinamiche familiari. Lavoro su sé del terapeuta per implementare la capacità autodiagnostica dell’allievo. Esercizi di lettura circolare e pensiero sistemico. Attivazioni di gruppo.
Tirocinio:
L’attività di tirocinio dovrà permette all’allievo di confrontare la specificità del proprio modello di formazione con la domanda articolata dell’utenza ed acquisire esperienza di diagnostica clinica e di intervento in situazioni di emergenza.